Claude Debussy (1862 – 1918) – Tre Preludi dal Premier livre
1. “…Les sons et les parfums tournent dans l’air du soir”. Modéré
2. …La sérénade interrompue. Modérément animé
3. …Des pas sur la neige. Triste et lente
Dmitri Kabalevsky (1904 – 1987) – Quattro Preludi op. 5
4. Semplice
5. Vivo e leggero
6. Moderato quasi andante
7. Allegro molto
Dmitri Shostakovich (1906 – 1975) – Cinque Preludi
8. Allegro moderato e scherzando
9. Andante
10. Allegro moderato
11. Moderato
12. Andantino
George Gershwin (1898 – 1937) – Tre Preludi
13. Allegro ben ritmato e deciso
14. Andante con moto e poco rubato
15. Allegro ben ritmato e deciso
Alberto Ginastera (1916 – 1983) – Doce Preludios americanos
16. Para los acentos. Vivace
17. Triste. Lento
18. Danza criolla. Rustico
19. Vidala. Adagio
20. En el 1er modo pentafono menor. Andante
21. Homenaje a Roberto Garcia Morillo. Presto
22. Para las octavas. Allegro molto
23. Homenaje a Juan José Castro. Tempo di Tango
24. Homenaje a Aaron Copland. Prestissimo
25. Pastoral. Lento
26. Homenaje a Heitor Villa-Lobos. Vivace
27. En el 1er modo pentafono mayor. Lento
Roberto Russo (1966) – Nove Preludi
28. Do maggiore. Andante
29. La minore. Andantino poco mosso
30. Do diesis maggiore. Scorrevole
31. La diesis minore (in memoria delle vittime della guerra nella ex-Jugoslavia). Pesante
32. Fa diesis minore. Allegro moderato
33. Sol minore. Lento ma non troppo
34. Sol maggiore. Andantino mosso
35. Sol diesis minore (Omaggio a Dmitri Shostakovich). Mosso
36. La diesis minore. Piuttosto mosso
Casa Discografica III Millennio
CD “Preludi del Novecento” – Roberto Russo (pianoforte)
Codice CD: CDC 0151
Distributore:
New Communication
Via G. Campani, 48 – 50127 Firenze
Tel.: 055 43.68.733 Fax: 055 43.73.203
Codice a barre: 8 026097 020327
Autori: Debussy, Kabalevsky, Shostakovich, Gershwin, Ginastera, Russo.
Casa Discografica:
Edizioni Musicali III Millennio S.r.l.
Via Pio VIII, 5 00165 Roma
Tel.: 06 39.37.52.50 Fax: 06 39.37.61.83
e-mail: iiimillennio@iiimillennio.com
Web: www.IIIMillennio.com
“Questo bel disco del pianista Roberto Russo ce ne offre una significativa antologia, che dai preludi di Debussy, a inizio secolo, arriva ad alcuni brani composti da lui stesso. La scelta è preziosa…” – “L’unico appunto che una volta si poteva fare ad una musica come quella del giovane Russo è di tonalismo. Ma siccome siamo usciti – a fatica – dai diktat dei pargoletti di Darmstadt (razza fortunatamente in estinzione, malgrado autorevoli nostalgie di vecchie cariatidi e periodici ritorni di fiamma di illustri interpreti), ben venga anche il tonalismo, o addirittura il do maggiore, quando si ha qualcosa da dire. Questi brani rilevano infatti autentica sensibilità, conoscenza dello strumento e sapienza compositiva. Che volete di più? Doti dimostrate dal giovane compositore-interprete anche sul versante esecutivo, nella definizione ‘caratteriale’ di queste pagine, così diverse tra loro.”
(Riccardo Risaliti, pianista e critico musicale – Firenze – “CD Classica”, 2003)
“Ho ascoltato attentamente la tua incisione dei preludi in stile jazz scritti da mio padre, e credo che tu abbia realmente colto l’idea che mio padre aveva in mente quando li scrisse, nel 1926″
(Alan Gershwin, compositore – New York (USA) – 2 Dicembre 2003)
“Si tratta di una splendida collezione di Preludi. Russo interpreta con particolare attenzione allo stile e al carattere stabiliti da ogni compositore. L’ascoltatore è gratificato da un suono limpido e da un approccio personale ad ogni gruppo di brani. E’ affascinante, accattivante e, allo stesso tempo, accessibile e innovativo.
I Preludi di Debussy sono interpretati in maniera calzante, specialmente il lugubre “Des pas sur la neige”.
I Preludi di Kabalevski non sono molto noti, e meritano molta attenzione. Le armonie sono complesse, e Russo le evidenzia in maniera eloquente.
I Preludi di Shostakovich sono interpretati con passione. I tratti carratteriali del compositore sono evidenziati specialmente nel quinto brano, quasi profezia di tragici eventi.
Nei tre Preludi di Gershwin, Russo suona musiclamente e con grande energia. Particolare attenzione merita il terzo brano.
I Preludi di Ginastera sono presentati con chiarezza, vigore e sensibilità. Magistralmente Russo indovina lo spirito di ognuno dei brani.
I Preludi dello stesso Roberto Russo sono tra i preferiti di chi scrive.
— Il Primo è intenso e semplice, e si affida ad una delle antiche tecniche di composizione: il contrappunto. Proprio la combinazione tra l’uso contrappuntistico e il linguaggio armonico del 21° secolo rende il brano molto interessante.
— Il Quinto preludio è caratterizzato da un motivo ritmico/melodico che permea l’intero pezzo, conferendogli coerenza. Ciò è magnificamente integrato nel discorso musicale e l’esecuzione di Russo è di grande respiro.
— L’Ottavo brano, un omaggio a Dmitri Shostakovich, è estremamente serrato, gaio e scherzoso. Qui il modo di suonare di Russo è quanto mai espressivo ed accattivante.
In questa parte finale del disco il proprio stile e la padronanza dello strumento raggiungono il punto più alto..”
(Terrie L. Manno, Pianista, Docente presso la Minnesota State University di Moorhead, USA – 24 Giugno 2003)
“Il nuovo CD di Roberto Russo è uno splendido contributo, una delle più profonde ed evocative performance che abbia mai ascoltato. La musica si diffonde con naturalezza, con un senso del tempo e dello spazio che conferisce una natura poetica a molti dei preludi. I brani dello stesso Russo sono un raffinato apporto al repertorio, presentando elementi tradizionali e moderni in una maniera tra le più convincenti. Non vedo l’ora di ascoltare il prossimo CD”
(Michael Stimpson, compositore – Southampton, Inghilterra – 3 Dicembre 2002)
“…Ma anche Roberto Russo autore presenta qui nove esempi di Preludio: una sorpresa assai fuori dal comune. Alcuni veramente straordinari.
E’ questo, comunque un CD da non perdere.”
(Vassili D’Arno – “Strumenti e Musica”, Ancona – Dicembre 2002)
“…Forse la parola “magnifico” potrebbe descrivere la mia impressione generale del suo talento sia come artista che come pianista e compositore…Egli non rappresenta la musica dei vari compositori come una sua interpretazione, ma lascia che essi parlino per essi stessi…Questa, nella mia umile opinione, è il segno di un grande musicista!”
(Laszlo Gati, direttore d’orchestra – Vancouver, Canada – 9 Dicembre 2002)